
L’estate è finalmente arrivata!
Quando l’estate finisce, molti (quasi tutti) non vedono l’ora che arrivi l’estate successiva.
Durante la stagione calda, la maggior parte delle persone cerca uno “stacco” dallo stress di tutta un’annata di lavoro andando in vacanza. Contro-intuitivamente e inconsapevolmente, è proprio durante l’estate che poniamo le basi per gli acciacchi di cui potremo soffrire nelle successive stagioni.
Pensandoci bene, al nostro corpo concediamo mai una vera vacanza dallo stress di qualunque natura/origine?
Le vacanze estive, e non solo, sono una ghiotta occasione per “evadere” dalla routine che la vita lavorativa/scolastica impone.
Capita di frequente che, una volta rientrati dalle vacanze, molti si “lamentino” di essere più stanchi di prima, di avere dolori in più, di non sapere come affrontare la stagione di lavoro che verrà per il fatto di non essere in forma, ecc….
Ecco allora sei consigli che nessuna trasmissione televisiva, o articolo di giornale sulla salute ti darà, per rinforzare il sistema immunitario e “ricaricare” veramente le pile!
Riposa correttamente: durante le vacanze estive, più facilmente nei centri balneari, è facile trovare iniziative che ci inducono a tirar tardi la notte e, di conseguenza, a svegliarci tardi la mattina, facendoci perdere i momenti migliori per aiutare l’organismo a rigenerarsi. Non sto facendo un appello a fare “vita monacale”, ci mancherebbe altro, ma è importante sapere che il riposo è la prima fonte di recupero energetico e, sfruttando questa particolarità, possiamo veramente ottenere risultati sorprendenti. Detto ciò, prevedi, a giorni alterni (se è la giusta soluzione) di andare a dormire verso le 22.00 e di puntare la sveglia verso le 06.00, per goderti le ore migliori della mattina a fare passeggiate sul bagnasciuga, o in pineta e poi un bel bagno, prima che tutta la “calca umana” arrivi. Fare costantemente tardi la sera, impedisce all’organismo di produrre ormoni capaci di riparare quei “danni” tipici dello stress; questi ormoni (deha, serotonina, Gaba, melatonina, endorfine, ecc…) si producono con il buio e il rilassamento. Prolungare lo stato di veglia comporta la produzione di ormoni tipici dello stress (adrenalina, noradrenalina, cortisolo, ecc…) che favoriscono l’acidosi organica, l’infiammazione dei tessuti e, quindi, un precoce processo d’invecchiamento del corpo. Questo stato di stress organico, si ripercuote a livello del sistema nervoso che aumenta il “tono basale di eccitazione”, al quale consegue un aumento di tensione muscolare e dolori articolari. Per una migliore qualità del sonno riduci molto, o evita del tutto (per il periodo estivo), il consumo di bevande alcoliche, caffè e tabacco che fanno parte della famiglia delle “droghe nervine”, capaci di eccitare il sistema nervoso e mantenerti sveglio.
Mangia alimenti freschi: durante le vacanze estive è facile fare grigliate, mangiare gelati a qualsiasi ora del giorno, “bomboloni” a colazione, pizze, focacce, ecc… La stagione calda ci offre la possibilità di provare ad abituare il nostro organismo a un’alimentazione più consona alla nostra natura. Frutta e verdura di ogni genere e sorta, ricche di minerali, vitamine e fibre capaci di rivitalizzare il sistema immunitario e “spazzare” le tossine accumulate nei mesi freddi. Mangiare alimenti non conservati, consente anche di ridurre la quota di sostanze chimiche (coloranti, edulcoranti, stabilizzanti, conservanti, ecc…) assimilate durante l’anno che, secondo un recente dato scientifico, ammonterebbe a 5/7 kg. Queste sostanze sono un “killer silenzioso” della salute dell’organismo, infatti, non avendo alcun ruolo nutritivo, tendono ad accumularsi e sedimentare nei tessuti dell’organismo e nel liquido mesenchimale (liquido nel quale tutte le cellule del corpo sono immerse: è fondamentale che non si saturi di tossine), predisponendo a malattie di ogni genere. Detto ciò, prova a fare colazione con frutta a giorni alterni (o anche tutti i giorni se non ti pesa troppo), e a mangiarne ogni volta che senti il bisogno di “qualcosa di dolce e di fresco”, per ridurre il numero dei gelati consumati, che sono un concentrato di zuccheri industriali e dentro i quali di frutta non ce n’è nemmeno traccia. Inizia i pasti (sia pranzo che cena), con abbondanti insalate miste e fresche; un quantitativo variabile tra i 300 e i 500 grammi di verdura a ogni pasto, apporta un quantitativo di fibre tale, da favorire il completo “svuotamento” degli intestini, evitando così pericolosi ristagni fecali, dannosi per la flora intestinale. Inoltre, se mentalmente non lo vivi come una privazione, prevedi un giorno intero (o anche più giorni) “vegan“, per dare tregua all’apparato digerente da alimenti di origine animale diretta (carne e pesce) e indiretta (uova, latte e formaggi). Infatti, la digestione di prodotti animali è molta laboriosa e produce “scorie acide” che indeboliscono il sistema immunitario, infiammano i tessuti e rendono fragile lo scheletro.
Idratati regolarmente: d’estate il caldo induce il fenomeno di termoregolazione, per cui la dispersione di liquidi e minerali organici è notevole. Il nostro corpo è costituito da oltre il 65% d’acqua (leggi il mio post); stati di disidratazione più o meno marcati, inducono una sofferenza organica che si traduce, nel medio e lungo termine, in dolori e malattia. Abituati a bere, mezz’ora prima di colazione, mezzo litro di acqua con un limone spremuto. Questa abitudine ti metterà nella condizione di vivere la giornata con uno spirito diverso. A seguire, mezz’ora prima dei pasti, ripeti la stessa abitudine (anche senza il limone spremuto); ti aiuterà a bere meno mentre mangi, permettendo così al processo digestivo di essere facilitato. Se puoi evita, in caso di sete di ricorrere a bevande alcoliche e/o zuccherate, che di fatto non fanno altro che aumentare lo stato di calore interno e a indurti a un maggior consumo di queste bevande. Occhio, inoltre, alle bevande ghiacciate danneggiano le papille gustative oltre a traumatizzare i recettori dell’apparato digerente. Bevi acqua a temperatura ambiente!
Fai uso di erbe aromatiche: per ridurre l’uso del sale (sarebbe meglio eliminarlo del tutto), approfitta della “bella stagione” che ci regala squisite prelibatezze come la menta, il basilico, il rosmarino, la salvia, ecc… per insaporire le nostre pietanze. L’uso smodato di sale comporta il famoso fenomeno di ritenzione idrica; infatti 1 grammo di sale “richiama” a sé 35 grammi di acqua circa, per poter essere diluito. Se mangiamo salato e beviamo poca acqua il risultato sarà che, per sciogliere il sale ingerito, l’organismo dovrà attingere alle fonti d’acqua più ricche di cui dispone: faccio riferimento al sangue, ai dischi intervertebrali, ai muscoli, alle feci. Il rischio che si corre è di rendere più viscoso il sangue e predisporci a soffrire di ipertensione, di disidratare i dischi e predisporci a protrusioni ed ernie discali, di disidratare i muscoli rendendoli più rigidi e meno elastici, e di disidratare la massa fecale predisponendoci alla stitichezza. Se abbiamo necessità del sapore salato, un’ottima soluzione è di mangiare sedano, carciofi e spinaci crudi che ne contengono una buona quantità (circa 140 mg per 100 grammi di prodotto fresco), oppure dei centrifugati ricchi di questi tre ortaggi. Persino le carote, nelle quale prevale il sapore dolce, hanno un contenuto di sodio di mg 95 per 100 grammi di prodotto. Oltre a insaporire le pietanze, le erbe aromatiche sono ricche di minerali e vitamine utilissime alla salute del nostro organismo.
Fai attività fisica moderata con costanza: l’estate ci regala la possibilità di uscire dalla condizione di sedentarietà che ci impone frequentemente il mondo del lavoro e non solo. La sedentarietà è responsabile sia dell’irrigidimento muscolare, sia del ristagno di tossine negli organi e visceri del nostro corpo. Nel medio e lungo periodo, queste due condizioni predispongono a diversi tipi di sofferenza: artrosi articolare, alterazioni delle curve fisiologiche della colonna vertebrale, protrusioni e/o ernie discali, ipertensione, difficoltà di ritorno venoso, circolazione sanguigna e linfatica alterata, disturbi respiratori, infiammazioni, infezioni, produzione di calcoli, tumori, ecc… Trovare il tempo per camminare a passo svelto per un’ora, fare nuoto di fondo o andare in bicicletta senza affrontare salite troppo impegnative, consente al sangue di compiere tre giri completi del corpo (inteso come rete arteriosa-venosa-capillare, organi e visceri) in un’ora, condizione che favorisce un’azione allenante-terapeutica a vantaggio degli apparati digerente, nervoso, cardio-circolatorio e linfatico, respiratorio, muscolo-scheletrico. L’attività fisica moderata è preferibile rispetto a quella ad alto impatto come la corsa, attività sportive agonistiche e/o dilettantistiche in genere, dove lo sforzo è intenso, perché disconosce effetti traumatici muscolo-articolari e la produzione di acido lattico (si tratta di un composto tossico per le cellule che deve essere smaltito in tempi bervi). Per avere certezza che si rimanga in un regime di “attività moderata”, è sufficiente osservare la respirazione: se durante l’attività non riusciamo a mantenere una respirazione per via nasale in entrata e in uscita (fatto salvo per il nuoto) e avvertiamo l’esigenza d’inspirare a bocca aperta, significa che siamo in un regime di sforzo che, alla lunga, innesca la produzione di acido lattico.
Fai stretching quotidianamente: spesso l’alibi del tempo che manca, è quello che la maggior parte delle persone usano per giustificare il fatto di non compiere esercizi di stretching muscolare, tanto utile per preservare l’elasticità dei muscoli (leggi il mio post in merito). Bene, in vacanza il tempo per sé stessi non dovrebbe mancare, quindi prova ad applicare con costanza semplici esercizi che, al termine dei tuoi giorni di meritato riposo, potranno farti sentire come mai ti sei sentito prima. Se non sai come fare, puoi richiedermi una copia della brochure di esercizi di streching, che normalmente propongo durante i corsi di gruppo che tengo durante l’anno semplicemente scrivendomi una mail. Intanto puoi provare a eseguire gli esercizi proposti in figura (da fare alla parete, avendo cura che l’osso acro rimanga aderente al pavimento), per il tempo che ritieni sufficiente al termine della giornata, o prima di andare a dormire. Fai solo attenzione a non rendere lo stretching troppo intenso, per evitare la reazione muscolare di difesa che induce un accorciamento dei muscoli stessi, andando in contro tendenza a ciò che è necessario, ovvero l’allungamento.
Mettiti alla prova e trasforma le tue vacanze estive in vera salute per te stesso!
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Ottimo articolo, chiaro e completo, una semplice chicca.