




Il reflusso gastro esofageo è la risalita dei succhi gastrici lungo l’esofago. La medicina cinese definisce questa tipo di patologia “Qi controcorrente”, ovvero l’energia dell’organismo, in questo caso quella dello stomaco, che scorre nella direzione opposta a quella naturale.
E quando accade un fenomeno del genere, di certo non succede a caso; dietro c’è sempre all’opera la “legge di causa-effetto“. Ma come mai a un certo punto i succhi gastrici vengono dirottati verso l’alto invece di proseguire la loro naturale discesa verso il basso?
Le possibilità sono due:
- il consumo di alimenti o bevande che potenzialmente costituisco un’aggressione per l’organismo, tanto da far scattare l’allarme interno da parte del sistema nervoso enterico (che in autonomia gestisce le funzioni dell’apparato digerente), che attiva le risorse a disposizione per ricacciare verso l’alto l'”ospite indesiderato”, prima che giunga nei distretti immediatamente a seguire lo stomaco: il duodeno, l’intestino tenue e l’intestino crasso. Ecco allora che si scatenano delle precise contrazioni atte a sospingere verso l’alto ciò di cui l’organismo si vuole liberare con forza e in tempi rapidi, generando il fenomeno del vomito. Stiamo comunque parlando di fenomeni generalmente occasionali, fatta eccezione per gravi stati patologici che non consentono alla persona di ingerire alcunché.
- la condizione di contrattura permanente del muscolo agonista della respirazione, cioè il diaframma, che comprimendo lo stomaco impone la risalita del suo contenuto verso l’alto. Questa condizione può essere favorita o da emozioni perturbate che affliggono l’individuo, o dalla salute non ottimale del fegato, dello stomaco e dell’intestino (statosi epatica, epatiti, gastriti, coliti, ecc…), sui quali il diaframma si appoggia. Per facilitare la comprensione di questo meccanismo è importante conoscere quantomeno dei cenni anatomici di questo muscolo.
Il diaframma è situato all’interno della gabbia toracica, è a forma di cupola e di fatto separa gli organi toracici da quelli addominali (vedi figura sottostante);
quando deve espletare la sua funzione respiratoria, si contrae compiendo un movimento definito “a pompa”, che lo fa abbassare comprimendo la massa viscerale. Immediatamente sottostanti il diaframma, ci sono lo stomaco e il fegato. Quando si è in buona salute e il diaframma compie la discesa e risalita più di 20.000 volte al giorno per farci respirare e vivere. Questo movimento esercita un’importante azione massaggiante dei visceri che innesca il processo della peristalsi, ovvero quell’azione che fa circolare il liquidi organo viscerali per evitare il loro ristagno, che genererebbe patologie.
In caso di vita emotiva agitata, per contro, il nostro respiro perde quell’armonia che lo contraddistingue e tende a bloccarsi verso l’inspirazione, cioè si tenderà a trattenere un po’ il respiro senza svuotare appieno i polmoni. Per capire meglio quanto sto descrivendo provate a ricordare una volta che eravate arrabbiati, o che eravate di fretta, o ancora quando avete provato una profonda delusione; come era il vostro respiro, libero o trattenuto?
Come accennato precedentemente, quando inspiriamo il diaframma si abbassa, per cui il protrarsi di un’emozione perturbata comporterà, nel medio e lungo periodo, una fissazione verso il basso del diaframma. Lo stesso accade in condizioni di non buona salute di stomaco, fegato e intestino, che in un regime di infiammazione generato da scorrette abitudini alimentari, diffondono calore al diaframma che per difesa rimarrà permanentemente contratto, quindi abbassato.
Ecco allora la sollecitazione meccanica esercitata sullo stomaco che viene schiacciato e compresso, generando una situazione d’allarme dell’organismo, di fronte alla quale viene operata una scelta dal nostro direttore d’orchestra (il sistema nervoso) pro sopravvivenza: far risalire i succhi gastrici verso l’alto lungo l’esofago. Ma perché non vengono sfogati verso il basso, seguendo il naturale scorrimento dell’energia?
Lo stomaco è una sacca con due valvole, una a monte l’altra a valle: il cardias e il piloro (vedi la prima figura in alto). Il cardias rappresenta la via di comunicazione tra esofago e stomaco, il piloro quella tra stomaco e duodeno. C’è da sapere che l’ambiente interno dello stomaco è caratterizzato da una forte acidità per via dei succhi gastrici che hanno un pH con valore 1,5/3. Per contro, l’ambiente interno del duodeno è fortemente basico, con un valore di pH pari a 8. Se il contenuto gastrico si riversasse copiosamente verso il duodeno, si rischierebbe un’ulcera duodenale fulminante, tant’è che nel fisiologico processo digestivo, lo stomaco riversa il suo contenuto nel duodeno goccia a goccia per consentire che i succhi pancreatici e biliari spengano per tempo il “fuoco” gastrico.
Ecco che, in caso di compressione dello stomaco esercitata dal diaframma condizionato da emozioni o da disturbi digestivi, la soluzione di minor sofferenza è quella di far rilassare il cardias e chiudere saldamente il piloro per evitare lo scoppio dello stomaco, innescando così la risalita dei succhi gastrici: et voilà spiegato il fenomeno del reflusso esofageo!
Che reale utilità hanno in questi casi i farmaci inibitori della pompa protonica normalmente prescritti in caso di gastrite, di ulcera duodenale e reflusso gastro-esofageo? Personalmente ritengo nessuna, dato che non agiscono sulla causa che sta generando la compressione gastrica (ovvero l’emozione o l’eventuale disturbo di salute ai danni dello stomaco, o del fegato o dell’intestino che mantengono contratto il diaframma) ma esercitano un’azione di inibizione sulle cellule gastriche deputate alla secrezione dei succhi gastrici. Questi succhi sono fondamentali per garantire una corretta digestione degli alimenti, ma altrettanto capaci di arrecare danni ai tessuti del duodeno, dell’esofago e pure a quelli dello stomaco se la loro acidità supera i valori di pH prima descritti. Inibendo la secrezione di questi succhi, si potrà anche avere un effetto positivo per le mucose, ma non si tiene conto che a lungo andare si comprometterebbe la corretta digestione degli alimenti.
Che fare allora?
L’unica soluzione, per giunta naturale, che vedo realmente efficace è quella dello sblocco manuale del diaframma che favorisce il suo rilassamento e quindi la sua risalita verso l’alto. Questo rappresenta comunque un’agire ancora sugli effetti e non sulle cause, ovvero l’emozione perturbata o i disturbi a stomaco, fegato e intestino, ma quantomeno senza effetti indesiderati. L’ideale sarebbe che il soggetto agisse verso la risoluzione del trauma emotivo o migliorasse la salute degli organi citati. Non potendolo fare, meglio comunque dipendere da un auto-massaggio quotidiano del diaframma piuttosto che da un farmaco capace di alterare il giusto processo digestivo e arrecare effetti collaterali ad altri organi del corpo. Anche perché il perdurare della contrazione del diaframma, potrebbe generare un altro fastidioso effetto: l’ernia jatale, ovvero la risalita all’interno del diaframma di parte dello stomaco, dovuta a un’eccessiva compressione di quest’ultimo.
Nel caso in cui soffriste di reflusso gastro-esofageo, il consiglio che mi sento di fornire spassionatamente è quello di sottoporvi a uno indagine approfondita olistica della vostra condizione per risalire alle sue reali origini e poter agire costruttivamente sulle cause e non unicamente sugli effetti.
Intanto provare l’auto-massaggio del diaframma è gratis ed esente da effetti indesiderati; ecco come fare:
Mettetevi comodamente sdraiati sul letto a pancia in su con gambe piegate per favorire una distensione dell’addome. Ungete l’addome con dell’olio da massaggio e con le due mani prendete presa all’altezza della bocca dello stomaco, come mostrato nella seconda delle due figure qui a lato.
Effettuate un’inspirazione “di pancia” ed espirando scorrete verso l’esterno seguendo il margine costale come se voleste tracciare un solco sotto la gabbia toracica con le dita, come mostrato nella prima figura. Riprendendo aria portatevi nuovamente con le mani alla bocca dello stomaco e proseguite almeno per 30 respiri con questo delicato ma efficace massaggio. Suggerisco di non eseguirlo a stomaco pieno.
E’ possibile che da subito potrete percepire un deciso miglioramento del reflusso o quantomeno una bella sensazione di leggerezza addominale; qualora i risultati non fossero immediati non disperate e continuate a esercitarvi almeno per una settimana, anche più volte al giorno. Sono sicuro che quanto prima vi sentirete meglio. In fondo il reflusso esofageo non si genera in un giorno, ma è una patologia che richiede del tempo per manifestarsi, per cui è lecito mettere in preventivo che ci voglia qualche giorno per verificarne gli effetti positivi.
Se vorrete provare sarò curioso di conoscere i risultati ottenuti.
Buona prova a tutti!
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L’ho conosciuta 14anni fa nello studio di Milano quando X caso mi ha rimesso a nuovo una spalla pronta per essere operata!!
Leggo con estremo interesse di questa sua svolta e sono convinta della esattezza delle sue intuizioni.
Pratico spesso il massaggio del diaframma traendone indubbio beneficio…peccato la distanza: da Campione d’Italia a Cernusco è una scommessa più che un semplice viaggio..
Spero di riincontrarla a breve …un cordiale saluto
Antonella leoni
Buongiorno Antonella, mi ricordo benissimo di lei e della sua famiglia!
Sono felice di sapere chela sua spalla sia ancora in forma e che non abbia dimenticato gli insegnamenti del massaggio del diaframma.
Quando vorrà e potrà avrò piacere a rincontrarla.
Giovanni
Buongiorno, vivo a Firenze. Soffro di reflusso biliare e gastrite, a chi mi posso rivolgere per intraprendere un percorso curativo che parta dalla sua impostazione. Finora sono stata seguita da più gastroenterologi ma si limitano a prescrivermi un enorme quantità di farmaci.
Grazie.
Buonasera Cristina, la ringrazio per avermi interpellato.
Le lascio il mio numero di cellulare per chiamarmi di modo che possa darle di persona il contatto di un validissimo collega a Firenze, Giorgio Mottini (con il quale collaboro da anni), che potrà aiutarla per il suo disturbo.
Mi chiami nelle pause pranzo al 335 6854458
Cordiali saluti
Giovanni Castellani
gentile Giovanni, ho provato ad eseguire il suo massaggio, ma non riesco a mantenere la presa quando effettuo il movimentodi scorrimento verso l’esterno. Quando le mani si spostano verso l’esterna, perdo la presa della “carne”. Forse sbaglio qualcosa? Grazie di cuore!
Buongiorno Silvia,
se perde la presa non è un problema, continui pure con il lavoro come riesce a farlo.
Buona pratica!
salve,
sono un uomo di 44 anni e soffro di reflusso biliare da molti anni, piu precisamente da quando mi hanno asportato la cistifellea con il metodo laparoscopico. La mia alimentazione e’ impeccabile quindi non e’ la causa del reflusso biliare. Meccanicamente la causa dovrebbe essere il polore incontinente .Vorrei sapere quali tecniche posturali o del suo campo potrebbero aiutarmi a risolvere questo fastidioso problema.
grazie mille
Buongiorno, la ringrazio per avermi contattato.
In merito al reflusso biliare si può provare ad adottare la stessa tecnica di auto massaggio del diaframma utilizzata per il reflusso gastro esofageo. Si tratterebbe comunque di un tentativo dato che non ho uno storico a disposizione che ne possa comprovare l’efficacia.
Se desidera avere informazioni su come procedere mi contatti che valuteremo assieme il da farsi.
Cordiali saluti
Giovanni
Buongiorno, le chiedo se per caso conosce qualcuno dalle parti di Rimini che potrebbe aiutarmi con queste pratiche. Inoltre, ho provato ad effettuare il massaggio ma le mie dita non riescono a passare sotto il costato come nelle figure, anzi, proprio pochissimo.
Buonasera Valentina,
mi scuso per il ritardo nel risponderle.
Ho un contatto su Cesena, se le va bene le suggerisco di contattarmi al 335 6854458 per poterle dare il nominativo e telefono del collega.
In merito al fatto che non riesce a fare il massaggio come evidenziato in figura non rappresenta un problema, faccia quello che può che è già tanto rispetto a non fare nulla.
Resto a disposizione per ogni altra necessità
Giovanni
Grazie dottore per i suoi suggerimenti! Ho provato per la prima volta a fare quello che suggerisce ! Piano piano diventerò più brava! Ho sentito come delle bolle di aria passarmi sotto le dita!
Brava Francesca,
mi tenga aggiornata sugli sviluppi.
Intanto le auguro buona estate!
Giovanni
salve dottore, potrebbe consigliarmi un collega che stima a Napoli o zone limitrofe al fine di risolvere la mia incontinenza cardiale ?
La ringrazio
Buongiorno Vivi,
mi dispiace ma in zona non ho conoscenze capaci di affrontare la situazione, forse qualcuno su Roma.
Può andare bene lo stesso?
Attendo su
Giovanni
Buon giorno, sono molto felice di aver letto questo articolo super interessante su questo simpatico muscolo, il diaframma. L’ho scoperto nel 2007 quando un massaggiatore mi spiegò che il mio mal di schiena era dovuto al l’ileo psoas. Io ho 35 a i e sin da piccola ho problemi con la digestione. Ho avuto il reflusso, l’ernia iatale, ma per fortuna mi Sono passati, ma ciò che reputo peggio è la così detta sindrome gastro cardiaca. Mi è arrivata di colpo, e si era pure risolta, ma poi ricompare si vede in base all contrazione del mio diaframma. Io mangio bene e sto sempre attenta. La mattina bevo acqua calda per favorire la motilità intestinale, di sera mangio presto, ed è da un paio di mesi che stavo bene, mentre da tre giorni che ogni sera mi sveglio con battito accelerato. Faccio respirazione diaframmatica mattina e sera, e da oggi provo il massaggio descritto da lei. So che non è l’argomento del suo articolo, ma di certo è in sintonia con la risoluzione. Grazie mille
Buongiorno Jelena,
grazie per avermi scritto.
Le confermo che il massaggio al diaframma può tornarle utile per la tachicardia, infatti, il diaframma è direttamente collegato al cuore con un legamento. Condizioni di stress del diaframma si riflettono quindi anche sul cuore con possibili battiti accelerati.
Mi tenga aggiornato sugli sviluppi che otterrà.
Buona pratica e buon week end
Giovanni
Salve, soffro da alcuni mesi di reflusso causato da Cardias ipotonico e come cura mi hanno dato inibitori di pompa e gaviscon. Conosce qualcuno nella provincia di Modena che potrebbe seguirmi nella tecnica del massaggio diaframmatico?
Buongiorno Andrea,
intanto grazie per avermi scritto.
Mi spiace ma non ho contatti su Modena.
Resto a disposizione per ogni altra necessità
Giovanni
Salve. Soffro di ernia jatale, a detta di un osteopata. Di certo, di reflusso, cause psicosomatiche da forte stress emotivo.
Sporadiche coliti che terminano in 2/3 ore. Sempre di eziologia psicosomatica. Fegato sicuramente affaticato dal forte stress. Il reflusso mi colpisce le corde vocali. Da che assumo camomilla e liquerizia in tisana e lo stress è un po’ diminuito va già meglio. Prima avevo bruciori di stomaco. Gastroscopia non ha trovato nulla, ha associato a psicosomaticità. Non assumo e non intendo assumere farmaci. Di certo intendo lavorare sul fronte emotivo, e sul respiro consapevole.
Sono delle isole campane. A chi potrei rivolgermi?
Il massaggio è indicato anche in caso di ernia?
L ernia può retrocedere?
Grazie
Buongiorno Simona,
grazie per avermi scritto.
Mi spiace non poterle dare dei riferimenti di fiducia nella zona dove risiede, tuttavia il massaggio potrà esserle di grande aiuto.
Se ha ben chiaro che il tutto derivi da uno stato di stress emotivo, sarà comunque importante intervenire in quell’ambito per avere una reversibilità dell’ ernia e del reflusso.
Rimango a disposizione per ogni altra necessità
Giovanni
Soffro di reflusso gastroesofageo dal 2006 ed ho ernia iatale.
Quando ebbi i primi eventi di aritmia cardiaca nel 2005 non vi diedi molta importanza perché pensavo fosse dovuto alla stanchezza e allo stress. All’epoca pesavo circa 75 kg per 1,65 di altezza. Non ero mai stata grassa in vita mia, quella era la prima volta. Dopo la diagnosi di reflusso avvenuta due anni dopo pensai che l’aumento di peso fosse stato dovuto all’assunzione di un farmaco (Depakin crono, soffro di epilessia, grande male con crisi da risveglio generalizzate tonico-cloniche, dall’età di 13 anni) che mi portava ad aver più fame e maggiore ritenzione idrica. Adesso so che quel farmaco ha avuto un ruolo, ma non è stato l’unico ad aver contribuito al reflusso. Tre anni prima nella mia vita era successo di tutto…fine di una relazione seria nella quale avevo investito tutta me stessa, perdita di persone che ritenevo amiche ma che lo erano solo dell’altro attore della relazione, perdita del lavoro pochi mesi dopo, lussazione della spalla destra con conseguente fisioterapia prima e dopo l’operazione alla spalla, realizzazione che in quella relazione non avevo investito me stessa ma mi ero totalmente annullata diventando ciò che l’altro voleva che fossi subendo veri e propri atti di bullismo o fine violenza psicologica (sono la stessa cosa). Mangiavo, tanto, ingerendo soprattutto dolci e cioccolata. Non praticavo sport (io, che sono nata praticando sport, che avevo conseguito a pieni voti, e dopo un anno di intenso studio, il titolo di istruttrice professionale di aerobica qualche anno prima). Non avevo amici. Non mi fidavo più di nessuno se non dei miei genitori e mia sorella. Ho impiegato anni per riuscire a fidarmi di qualcuno e il primo è stato colui che adesso è mio marito.
Nel 2006 cominciano a manifestarsi i primi sintomi seri…dolori lancinanti allo stomaco, corsa in bagno e…va beh. I dolori si calmavano solo con foglie di alloro e buccia di limone in acqua calda….il canarino.
Il gastroenterologo non ha capito cosa avessi. Un mio amico medico, chirurgo, sì. Mi viene data una cura a base di lucen e gaviscon sciroppo e tolti molti cibi dalla dieta. Nel frattempo avevo abbandonato il Depakin e ripreso ad assumere Gardenale (che avevo assunto per 15 anni senza avere nemmeno un effetto collaterale e totale controllo delle crisi). Risultato? Perdita di 22 kg in 5 mesi! Da 75 a 53 kg. Ho preso il lucen tutti i giorni per 3 anni filati ed in effetti stavo bene. Poi il medico di famiglia mi disse che non avrei dovuto assumerlo senza interruzione (ma io avevo seguito le prescrizioni del medico), che avrei dovuto assumerlo a cicli. Seguo le sue indicazioni e sto bene per altri tre anni.
Nel frattempo viene rimandato di un anno il mio matrimonio (a causa di un lutto nella famiglia di mio marito….il marito di sua sorella…..per sua madre esisteva solo la sua famiglia, la mia no…sapeva che vi erano tre miei zii malati di tumore, di cui uno (il mio padrino) molto grave…) vado a convivere con mio marito….altro choc perché non avevo mai vissuto fuori casa…supero il periodo di adattamento (9 mesi stressanti)….arriva il giorno del matrimonio…due di quei tre zii riescono a venire…il terzo, quello più grave, non ha forza sufficiente per venire….è riuscito a vedere alcune foto di me, la sua figlioccia, in abito da sposa….ma viene meno un mese e mezzo dopo il giorno del mio rientro dal viaggio di nozze. E un altro zio venne solo alla cerimonia perché qualche mese prima aveva avuto un malore, per cui non poteva star molto perché si stancava molto facilmente. Potete immaginare il mio dolore e la mia tristezza per tutto questo, ma anche la mia immensa rabbia.
Da allora, era il 2013, (ma anche prima di allora, anche se in forma più blanda) ho subito vari atti di bullismo da parte dei familiari di mio marito (che, nonostante riconoscesse le loro cattiverie, non ha mai detto niente in mia difesa), contro i quali ho cominciato a reagire solo da un paio d’anni e sono arrivata al punto da provare rifiuto nei loro confronti tanto da non volerli vedere se non solo quando senta di poterli vedere, ma comunque non più di 12 volte l’anno (compleanni).
Il mio iniziare a reagire è coinciso con l’inizio di un percorso psicoterapeutico, volto a estirpare una volta per tutte un problema (fobia di tutto ciò che fa un rumore eccessivo….tuoni, fuochi d’artificio) che mi rende la vita impossibile, per poi scoprire che, in realtà, il vero problema era un altro…il bullismo subito sin dalla scuola elementare, proseguito alla media inferiore e superiore e fuori dalla scuola, fino all’età di quasi 32 anni, quando ho conosciuto mio marito.
Penso che la componente psicologica, emotiva, sia la causa primaria (sempre che non vi siano cause anatomiche) del reflusso e di tante altre patologie a carico dell’apparato digerente e del corpo in generale.
La mia alimentazione è adesso impeccabile, priva di dolci, grassi saturi, di zucchero raffinato (anche se in casa usiamo lo zucchero di canna integrale, io non ne uso), di pasta biscotti pane fette biscottate fatti con farina proveniente dal nord America (piena di glifosato e glutine), di latte vaccino e suoi derivati, di alimenti in scatola o surgelati, ma ricca di frutta, verdura fresca, formaggio di latte di capra, latte vegetale (non di soia, ma farro e miglio), legumi e cereali, pasta fette biscottate biscotti e pane (questi ultimi due fatti in casa) fatti solo con farina di timilia, perciasacchi, russello, maiorca (biscotti e dolci fatti in casa), senatore cappelli, acqua liscia in bottiglia di vetro (il pet delle bottiglie di plastica è tossico), carne bianca una volta ogni 7-10 giorni, carne rossa una volta ogni 2 settimane.
Sto meglio, ma lo stress accumulato in tanti anni fa sì che abbia ancora problemi di reflusso. Ho iniziato ad andare da un osteopata per, con un massaggio all’addome, far riposizionare lo stomaco e far sparire l’ernia iatale. Volevo sapere se mi conviene continuare o se vi sia una tecnica più mirata (avevo letto che la rieducazione posturale globale risolve il problema, ma qui in Sicilia non è praticata da nessuno).
Buongiorno Monica,
grazie per avermi scritto.
Mi dispiace ma non ho contatti di fiducia in Sicilia, tuttavia la tecnica di automassaggio del diaframma potrà aiutala ad avere quantomeno sollievo.
Quanto da lei già fatto (lavoro sui traumi emotivi e miglioramento del regime alimentare) è la miglior scelta che poteva fare, ora le rimane solo da continuare in questa direzione aggiungendo una costante cura del suo diaframma con l’automassaggio.
Le auguro il meglio e resto a disposizione per ogni altra necessità
Giovanni
Buongiorno .Soffro di esofagite da reflusso .cardiad incontinente
e piloro idem .Ho la Tetania iperventilatoria e sensibilità chimica quindi per me le medicine tradizionali sono praticamente impossibili da prendere.Sono delle Marche ,mi puo indirizzare da qualcuno ?grazie
Buonasera Karolina,
mi dispiace ma non ho contatti di mia fiducia nelle Marche.
Cordiali saluti
Giovanni
Buon giorno, soffro di reflusso da circa 1 anno e ho provato con i medicinali ma non ho avuto nessun miglioramento. Proverò sicuramente il massaggio. Saprebbe indicarmi a chi potrei rivolgermi zona Cuneo, Torino?Grazie
Buon pomeriggio Sig. Castellani,
ho letto con interesse le sue risposte. la settimana scorsa per la prima volta ho avuto dei singolari episodi di singhiozzo esagerato! poi una sera una brutta sensazione di nodo alla bassa gola come se non potessi deglutire o meglio anche se deglutivo non succedeva niente. il mattino dopo bruciore in gola, sempre parte bassa. allora ho pensato di aver avuto un reflusso. facendo shiatsu istintivamente mi son massaggiata il diaframma e sono stata meglio. nonostante questo dopo 5 gg a tratti mi capita di sentire questa sensazione di nodo e il bruciore continua. premetto che ho una buona alimentazione già da anni ma che sicuramente nell’ultimo periodo sono stata e sono ancora sotto forte stress x eventi familiari. ha gentilmente qualche suggerimento da darmi o qlc da indicarmi in zona? la ringrazio per l’attenzione. Mariagrazia
Buongiorno.Ho 28 anni e soffro ormai da 10 anni di reflusso gastoesofageo dovuto a ernia iattale. Come detto da lei assumo farmaci che calmano l acidità ma che non risolvono il problema vero e proprio. Proverò il massaggio da lei indicato al diaframma sperando di trarre dei benefici. io sono da padova mi può dare un contatto di qualche specialista? grazie
Buongiorno,
anch’io purtroppo soffro di disturbi legati alla digestione ma con sintomi atipici: sensazione di calore alla gola, muco in eccesso, acidità.. Ho cominciato da poco con la respirazione diaframmatica su consiglio dell’osteopata. Proverò anche con il massaggio che consiglia. Avrebbe qualche contatto da indicarmi per Brescia e provincia?
Grazie
Ho un contatto in provincia di Bergamo, mi faccia sapere se le può andare bene
Giovanni
Buongiorno Dottore,
sono anni che combatto contro il reflusso ma vince sempre lui rendendomi la quotidianità molto difficile.
Le chiedo se per caso (dato che per altre ragioni di salute non viaggio) ha qualche bravo collega in zona Modena?
Grazie e saluti cordiali
Buonasera,
Anch’io soffro di reflusso ormai da un anno ma gli inibitori che mi sono stati prescritti nn fanno alcun effetto. Le chiedo se avrebbe un riferimento su Bologna.
La ringrazio.
Buonasera, mi perdoni il ritardo della risposta.
Sfortunatamente non ho contatti di fiducia a Bologna; ne ho uno a Firenze.
Se desidera e riesce a organizzarsi, sono a disposizione per incontrarla presso il mio studio.
Cordiali saluti
Giovanni
Salve,
cercherò di essere breve. Se dovessi scriverle la mia storia di malattia andremmo avanti per 2 giorni. Da una vita soffro di problematiche respiratorie (asma, bronchiti, polmoniti, sinusiti, riniti ecc ecc). Da 20 anni di reflusso e gastrite, quantomeno conclamati. Da poco, scoperta interessante, anche di candida albicans… Sono una persona fortemente emotiva, sensibile e ansiosa. Ho studiato a lungo sulla mia salute e poco tempo fa, giusto da un paio di settimane, ero arrivato all’idea che potesse essere tutto dovuto alla mia testa (o al cuore) e che il diaframma faceva la parte del “flagellatore”. Poi ho trovato il suo articolo… Le chiedo se è possibile venire a visita da lei, visto che sono di vicino Milano.
Grazie
Buonasera Domenico, mi perdoni il ritardo della mia risposta.
Le confermo che posso riceverla presso il mio studio per un consulto; le lascio il mio cellulare per contattarmi è accordarci in merito: 335 6854458
In attesa di una sua chiamata, le porgo cordiali saluti
Giovanni
Salve dottore,
da circa 1 anno soffro di reflusso gastro esofageo che mi causa forti laringiti da reflusso e rinosinusite( questa ce l ho invece da anni e solo adesso l ho ricollegata al reflusso).
Ho preso gli antiacidi ma il problema si ripresenta quando li interrompo.
Non soffro di problemi digestivi, l unico sintomo è questo reflusso ma è invalidante.
Vorrei risalire alle cause per lavorare su quelle ma nonostante abbia fatto molti esami i dottori non mi hanno saputo indicare una via.
Mi saprebbe indirizzare sul da farsi? Abito a Milano. Grazie
Buonasera Maria Luisa, mi perdoni il ritardo della mia risposta.
Le suggerisco di sentirci telefonicamente per parlare al meglio della sua condizione e poterle dare le informazioni di cui ha bisogno.
Le lascio il mio cellulare per contattarmi: 335 6854458
In attesa di una sua chiamata, le auguro un sereno 2020
Giovanni
Buongiorno
soffro di reflusso da un anno; è soprattutto notturno perché mi sveglio con gola irritata e un po’ dolorante che durante il giorno scompare. Dopo una gastroscopia ed analisi mirate prescritte dal gastroenterologo mi è stata diagnosticata una gastrite cronica atrofica autoimmune oltre cardias beante La terapia indicata è di Sucralfin prima e gaviscon dopo pranzo e cena.
Non ci sono evidenti miglioramenti e mi chiedo se la fisioterapia per il diaframma possa aiutare. Nel caso un contatto a Roma dove vivo.
grazie davvero
Buonasera Paola, mi perdoni il ritardo nel risponderle.
Le confermo che la fisioterapia potrebbe esserle d’aiuto se dovesse prevedere lo sblocco del diaframma unitamente a quelli che possono essere gli interventi da fare per migliorare il suo stile di vita che, con tutta probabilità, le sta creando stress nervoso e, di conseguenza, predisposizione al reflusso.
Ho un contatto su Roma che potrà adeguatamente aiutarla, le chiedo di contattarmi telefonicamente per poterle dare il numero di cellulare.
Ecco il mio cellulare per chiamarmi: 335 6854458
Cordiali saluti
Giovanni
Buonasera,
Soffro di reflusso da oltre un anno con cardias ipotonico. Le chiedo cortesemente se ha un riferimento su Parma o zone limitrofe.
La ringrazio.
Buonasera Marco,
ho un contatto fidato in zona Codogno, può esserle utile?
In attesa di suo, le auguro una serena continuazione
Giovanni
Buonasera. Ho 22 anni, sono una ragazza molto ansiosa e 2 anni fa ho scoperto attraverso gastroscopia di avere un malfunzionamento del cardias con conseguente reflusso. È un periodo lungo ormai che soffro di eruttazioni interne non liberatorie ma quasi spasmatiche e di respiro affannoso. Non so come comportarmi..
Buonasera Alessandra, le suggerisco di contattarmi telefonicamente al 335 6854458, così potremo parlarne di persona.
Attendo una sua eventuale chiamata
Giovanni