
Nei primi anni del 2000, assieme a un gruppo di colleghi, feci una ricerca sulle alterazioni posturali e dolori articolari derivati dalle cicatrici, sia di origine traumatica (tagli e ustioni), sia operatoria (appendicectomia, artroprotesi, ecc…). Coinvolgemmo nella ricerca volontari che si prestassero per 10 trattamenti di massaggio gratuiti solo a livello della cicatrice o delle cicatrici, in caso fossero state più di una, senza intervenire con altri massaggi o esercizi posturali che potessero facilitare il recupero di una migliore condizione di benessere.
I requisiti di ammissione alla ricerca erano:
- avere delle cicatrici evidenti sul corpo;
- soffrire di qualche dolore articolare anche apparentemente non correlato alle cicatrici, ma comunque susseguente a esse; quindi cronologicamente la cicatrice doveva precedere l’insorgenza del dolore articolare.
Ogni cicatrice veniva massaggiata per un tempo massimo di due minuti, a seconda della natura del sistema neuro vegetativo della persona: infatti, se prevale il sistema parasimpatico (vagotonico), si possono avere delle reazioni al trattamento tardive, per cui il tempo di massaggio deve essere limitato; diversamente se la natura è maggiormente ortosimpatica (simpaticotonica), le reazioni al trattamento sono immediate e quindi si può essere meno cauti.
Il massaggio delle cicatrici aveva come scopo quello di “ammorbidire” le aderenze sottocutanee, per ridurre l’interferenza sui tessuti sottostanti quello della pelle. A seconda dell’età della cicatrice e della sua sensibilità al tatto, il trattamento veniva effettuato in modo più o meno profondo.
I risultati furono incoraggianti e talvolta sbalorditivi, infatti, in alcuni casi dovemmo constatare che la cicatrice era fonte primaria e assoluta del disagio che la persona presentava. In questi casi la scomparsa del sintomo fu totale e talvolta anche immediata (dopo 3-4 trattamenti).
Come nel caso di quella ragazza di 24 anni che aveva una cicatrice di due millimetri sul capo procurata alla nascita dal bisturi usato per aiutare a “rompere le acque” (tecnicamente amnioressi) della madre per velocizzare il parto. Questa ragazza raccontò che sin da bambina aveva iniziato a soffrire di torcicollo e che difficilmente avvertiva un senso di libertà cervicale ruotando il capo nei due sensi. Dopo il terzo trattamento, scoppiò in un pianto liberatorio (forse il pianto che ha fatto quando il bisturi l’ha ferita?) e di lì in avanti avvertì un senso di libertà cervicale mai sperimentato prima.
Questi risultati mi spinsero a prendere in considerazione la presenza di cicatrici come dato di rilievo nelle raccolte dati iniziali, che mi servono per inquadrare al meglio e il “vissuto posturale” di ogni mio cliente ed elaborare la strategia migliore per aiutarlo a tornare a stare bene.
Quando le cicatrici sono collocate in zone del corpo facilmente raggiungibili, il loro trattamento è uno dei “compiti per casa” principali che delego, altrimenti cerco di coinvolgere il coniuge a prendersene cura.
Talvolta qualcuno rimane incredulo di fronte ai racconti e non è subito ben disposto a farsele trattare, soprattutto quando la propria cicatrice e di “vecchia data” e mi dice: “ma sono più di trent’anni che ce l’ho….”. E’ bene sapere che le cicatrici, tanto più sono datate e quanto più potenzialmente possono creare disagi; meglio intervenire tardi che mai!
Se anche tu che leggi hai cicatrici e dolori articolari e sei curioso di fare un personale esperimento per valutare se potrai stare un po’ o del tutto meglio, non esitare a contattarmi via mail o per telefono per avere le informazioni necessarie a procedere.
Come si suol dire: “provare per credere, mal che vada non cambierà niente!”
Leggi anche questi articoli:
Gentile Dott. Castellani,
ho letto con piacere il suo articolo e mi piacerebbe moltissimo incontrarla per una visita.
Io mi sono sottoposto ad un intervento di addominoplastica circa 10anni fa, all’età di 18anni….Devo confessarle che soffro di problemi alla schiena da moltissimo, pur svolgendo diverse attività fisiche e tantissimo streching….
Vorrei approfondire il mio caso con lei, nella speranza di guarire presto…
Le lascio anche il mio cell 347 4908559 …
Attendo sue notizie e un eventuale indirizzo telefonico dove poterla contattare..
grazie molte
Diego
Buongiorno Diego,
grazie per avermi contattato.
Deduco, dal suo racconto, che ha letto l’articolo relativo alle cicatrici e ai danni posturali che possono comportare.
Avrò piacere a incontrala per trovare la giusta soluzione alle sue necessità.
Se la cicatrice dell’operazione a cui fa accenno fosse l’origine dei suoi dolori di schiena, trattandola in modo idoneo sicuramente avrà un deciso sollievo del sintomo se non la scomparsa totale.
Questo è il mio contatto a cui chiamarmi da lunedì in avanti per fissare un iniziale colloquio e per fissare un incontro di persona: 335 6854458
Intanto le auguro un buon week end
Giovanni
Buona sera sono una mamma che dà da tanto sente il proprio figlio lamentare dolori cervicali e articolari spalla e schiena!! sospettavamo come causa vecchia cicatrice da ustione trattata con innesto e leggendo il suo articolo intravedo uno spiraglio di luce.. Come posso fare per un consulto??? Posso avere informazioni dettagliate ?? Costi inclusi !
Buonasera Domenica, mi contatti telefonicamente al 335 6854458 di modo che si possa parlarne di persona e valutare il da farsi.
Buongiorno ad aprile sono stata operata di ciste del tireoglosso… ora ho dolore alla ferita .(parte bassa del collo in corrispondenza del giugulo)
Mi è stato detto che si è formata un aderenza
Questa mi causa anche dolore alla spalla sx cosa posso fare
Grazie mille marilena
Buongiorno Marilena,
grazie per avermi contattato.
Anche se la parte da trattare è molto delicata, è possibile massaggiare la cicatrice.
Se abita in zona, possiamo fissare un appuntamento di modo che le insegno come fare, altrimenti possiamo vederci via Skype, come ho già fatto con altre persone prima di lei.
Attendo un suo cenno anche telefonico al 335 6854458
Cordiali saluti
Giovanni
ho un figlio di 16 anni con problemi posturali . Dopo varie visite mi era stato consigliato visita podologo per plantare,questo mi ha detto che non dipendeva dal piede ma dauna grossa cicatrice sulla gamba che le aderenze portavano a questo scompenso . Secondo lei potrebbe essere?Sa per i figli si fa di tutto ma girare sempre a vuoto esborsare in continuazione senza risultati,mi piacerebbe sapere se è fattibile questa causa.
Buongiorno,
ho letto con attenzione la sua mail e le confermo che la cicatrice di suo figlio potrebbe essere alla base dei problemi posturali di cui mi racconta.
Se abita in zona potremmo vederci per un consulto, altrimenti possiamo fissare un incontro via Skype per analizzare a fondo e assume la situazione.
Le auguro un buon fine settimana
Giovanni
Buongiorno, ho letto il suo articolo e in riferimento a ciò le vorrei parlare della mia cicatrice che ultimamente mi sta dando problemi dopo 6 anni dall’operazione, ho fatto un’intervento alla caviglia perone e legamenti, la cicatrice che ho esternamente(dalla parte del perone) mi sta dando fastidio e poca mobilità, dottore cosa può consigliarmi ?
Buonasera Rita,
ho letto con interesse la sua richiesta di informazioni in merito alla cicatrice post operatoria e per darle i migliori suggerimenti le propongo di sentirci per telefono a questo numero: 3356854458
Mi chiami preferibilmente durante le pause pranzo tra le 12.30 e le 14.30 orari in cui sono più libero di prestare attenzione a chi ha bisogno di consigli telefonici.
In attesa di sentirla di persona, le auguro un felice week end
Giovanni
Buongiorno sono Francesco ho 45 anni e mi hanno operato 4 volte per astrocitoma pilocitco intramidollare D1-D3 con asportazione totale della lesione infatti sono quattro anni che del tumore non vi è più traccia . Mi hanno fatto ovviamente la laminetomia .Ho una gibbosi e assotigliamento del midollo che mi comporta un aumento della spasticita(, grazie alle numerose adderenze).Volevo chideale se secondo lei anche nel mio caso si può ipotizzare un trattamento per cercare di risolvere magari in parte queste fastidiose adderenze?
Buongiorno Francesco,
ho letto con attenzione la sua mail e io parto dal presupposto che c’è sempre la possibilità di stare un po’ meglio.
Detto ciò dovrei valutare di persona la situazione, oltre che la risposta del corpo agli stimoli che gli si rivolgono per capire se effettivamente le soluzioni che propongo possono essere valide per la sua necessità.
Non esiti a contattarmi telefonicamente se vorrà fissare un incontro per valutare assieme cosa si potrà concretamente fare.
Le auguro buone festività+
Giovanni